Rassegna stampa


La Nazione - Siena,

Padoan, fiducia rinnovata a Morelli «Ma presto arriverà un nuovo cda»

Il ministro conferma l’ad e bacchetta i vecchi vertici del Monte

MARCO Morelli e l’attuale management del Monte vanno avanti, nonostante l’ad avesse dato la propria disponibilità a rimettere le deleghe. Il cda, invece cambierà volto con il salvataggio pubblico della banca e in concomitanza con l’ingresso nel capitale dello Stato. Sono queste le due principali indicazioni – peraltro attese – arrivate ieri pomeriggio dal ministro dell’economia Pier Carlo Padoan nel corso dell’audizione sul decreto «salva-risparmio» di fronte alla commissione Finanze congiunte di Senato e Camera.
Lo stesso Ministro, però si è augurato che per quei manager responsabili di cattiva gestione delle banche o che hanno venduto prodotti impropri ai risparmiatori, arrivino il prima possibile delle sanzioni. E pur senza nominarli il riferimento appare chiaro e diretto nei confronti di Mussari e Vigni, sotto la cui gestione non solo il Monte ha accumulato l’enorme fardello dei crediti oggi risultati inesigibili, ma anche venduto ai risparmiatori un’obbligazione con alto profilo di rischio; la stessa che lo Stato rimborserà pagando 2,1 miliardi di euro di soldi dei contribuenti.
«IL MANAGEMENT» di Mps che pure ha manifestato la disponibilità a rimettere le deleghe – ha detto il ministro – gode della fiducia del governo. Si procederà alla nomina di un nuovo consiglio di amministrazione dopo che sarà stata fatta la ricapitalizzazione precauzionale da parte dello Stato».
Morelli aveva rimesso il mandato nelle mani di Padoan nella notte fra il 22 e il 23 dicembre quando andò a Roma per annunciare al governo il fallimento dell’aumento di capitale privato e la richiesta di risorse pubbliche per salvare la banca. Già in quella occasione il ministro aveva confermato la fiducia al capoazienda, cosa che ha fatto anche ieri.
L’annuncio di Padoan significa sostanzialmente che il Monte procede con le linee guida del piano industriale già elaborato da Morelli e che dunque resta incardinato sugli assi portanti già noti. In particolare, la riduzione del personale sarà in linea con il numero di esuberi già annunciato (circa 2.500 con chiusura di 500 filiali) e lo smaltimento dei crediti deteriorati avverrà con una «bad bank»  interna deputata alla vendita degli incagli. Nel «salva-risparmio» sono confermate le forme di compensazione per investitori al dettaglio. Nel caso di Mps riguardano le obbligazioni del 2008 (2,2 miliardi di euro) una mano ai risparmiatori.
Infine dal ministro un accenno alla questione della divulgazione dei nomi dei principali debitori insolventi del Monte.
«In principio – ha detto Padoan – penso che la trasparenza sia importante, fa parte della costruzione della fiducia, ma bisogna fare ragionamento ampio su come si arriva a identificare comportamenti “sfortunati” e “scorretti” che possono determinare accumulazione di debito».